Glossario della terminologia tecnica
ARPA: Agenzia Regionale per la Protezione e l’Ambiente.
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BIOMASSA: Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387, recependo la Direttiva comunitaria
del Parlamento Europeo e del Consiglio 2001/77/CE, definisce il termine biomassa come "La frazione
biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura
(
comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese
la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani".
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CIPPATO: Prodotto derivato della biomassa legnosa. Si definisce cippato
il legno triturato da una macchina cippatrice (
dal’inglese "to chip", che significa, appunto, "triturare").
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COGENERAZIONE: Il calore residuo del ciclo di produzione di energia elettrica,
derivante dalla combustione, non viene sprecato, bensì viene sfruttato per produrre calore (
a fronte di
un’unità di energia elettrica si ottengono quattro unità di energia termica).
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ECOCOMPATIBILE: Sono ecocompatibili i processi ed i prodotti che non arrecano
danni all’ecosistema.
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FONTI RINNOVABILI: Il D.Lgs. 29/12/2003 n. 387, recependo la Direttiva
comunitaria del Parlamento Europeo e del Consiglio 2001/77/CE, ha stabilito che per fonti rinnovabili
debbano intendersi le seguenti: "eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica,
biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. In particolare, per
biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura
(
comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la
parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani".
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FONTI FOSSILI: Petrolio, gas naturale, carbone, cioè miscele di idrocarburi
che si sono formate a seguito di processi di trasformazione geologici.
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ISPESL: Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro.
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PROTOCOLLO DI KYOTO DELLA CONVENZIONE QUADRO DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI:
Trattato adottato dalla comunità internazionale nel 1997, nel corso della Terza Sessione della Conferenza delle Parti
(COP) sul clima, istituita nell'ambito della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC).
Esso è in vigore dal 16/02/2005, ed è stato ratificato in Italia con la Legge 120 del 2002. Prende il nome dalla
località giapponese, Kyoto, dove si è tenuto l’incontro.
Il Protocollo concerne le emissioni di sei gas ad effetto serra: biossido di carbonio (CO
2), metano (CH
4), protossido
di azoto (N
2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC), esafluoro di zolfo (SF6). Le parti si impegnano a
ridurre le loro emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra (soprattutto anidride carbonica); i paesi industrializzati
che hanno aderito alla Convenzione Quadro dovranno assicurare che le emissioni derivanti dalle proprie attività umane e
industriali siano ridotte di almeno il 5% entro il 2008-2012, rispetto ai livelli del 1990.
Il Protocollo di Kyoto prevede impegni di riduzione differenziati da paese a paese. Per l'Italia l'obiettivo consiste
in un impegno di riduzione del 6,5% delle emissioni. La Regione Piemonte vuole raggiungere l’ambizioso traguardo di
produrre il 20% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.
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SVILUPPO SOSTENIBILE: Si definisce sostenibile ogni processo finalizzato al raggiungimento
di obiettivi di miglioramento integrato ambientale, economico e sociale; cioè, ogni processo di sviluppo sociale ed
economico compatibile con la tutela, la valorizzazione e lo sfruttamento razionale delle risorse naturali, in
considerazione dei bisogni delle generazioni attuali e di quelle future.
Gro Harlem Brundtland, op. cit.: "Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia,
è piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti,
l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri
oltre che con gli attuali".
(Il Rapporto Brundtland fu elaborato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo e prende il
nome dall'allora premier norvegese, che presiedeva tale commissione).
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TELERISCALDAMENTO: Il teleriscaldamento, nella sua definizione generale, è il sistema
di produzione e distribuzione di energia termica, nel quale il calore viene prodotto a distanza da un unico
impianto centrale e poi distribuito agli edifici, sotto forma di vapore o acqua calda, con apposite tubazioni e
con appositi scambiatori.
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